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29 dicembre 2006
Lo scisma di Torino: Rondolino, Nanni e gli altri

di Sabina Prestipino

Colpo di scena nel panorama festivaliero italiano. In chiusura d'anno arriva una notizia bomba dal Festival di Torino.

Dopo mesi di tira e molla tra Gianni Rondolino, presidente dell'ex Cinema Giovani, gli enti locali, e il Museo del Cinema, il festival del Cinema di Torino sembra essersi avviato ad un nuovo capitolo della sua vita. La notizia è che ieri è stato annunciato che Nanni Moretti sarà il prossimo direttore artistico della rassegna.

Ma a riempire le colonne dei giornali sono gli strascichi di polemiche che hanno preceduto e accompagnato l'annuncio del nuovo direttore e i dettagli del duro scontro che si è creato tra Rondolino e i suoi fedeli paladini di un tempo, Alberto Barbera, direttore del Museo del Cinema e direttore del festival del Cinema Giovani nel suo periodo d'oro, e Stefano della Casa, predidente della Film Commission torinese e anch'egli direttore del passato della rassegna subalpina.

Lo scisma del festival di Torino se non altro ha avuto il merito di riportare i riflettori della stampa di settore su Torino e sul suo festival, che negli ultimi anni era più avvezzo alle retrovie delle pagine locali dei quotidiani. Un po' perché il festival negli anni, soprattutto sotto la guida di Turigliatto e D'Agnolo Vallan, aveva perso appeal e un po' anche perché uno dei punti deboli della kermesse che aspirava ad internazionalizzarsi è sempre stato l'ufficio stampa.

Naturalmente il quotidiano di Torino "La Stampa" è quello che dà maggior rilievo alla notizia e che ospita l'unica intervista al regista-neodirettore. "Sono legato da sempre a questo festival. Lo vorrei rilanciare mantenendo le sue caratteristiche, diminuendo però le sezioni e potenziando il rapporto con il cinema italiano. Mi piacerebbe che insieme al festival nascesse un laboratorio di progetti", spiega Moretti a Fulvia Caprara. La nuova kermesse dovrà essere "seria ma allegra", "un festival di ricerca e non convenzionale", aggiunge il regista, che non rinuncia a qualche stoccatina. Moretti infatti spera gli "siano risparmiate quelle riunioni tra festival in cui si dice che tutto è risolto perché sono state spostate di cinque giorni le date di inizio", riferendosi al "summit" Venezia-Torino-Roma.

Anche perché Torino in ogni caso si merita la medaglia di bronzo, non solo cronologicamente, dice Moretti, ma anche per il budget di cui dispone.

E la richiesta di glamour delle istituzioni? Su questo Moretti è piuttosto tranchant: "Se volevano più glamour dovevano chiamare qualcun altro" .

Il "Corriere della Sera" invece preferisce mettere il dito nella piaga torinese, e parla di "Nuovo cinema campanile". Nel pezzo di apertura delle pagine Spettacoli Giuseppina Manin nell'articolo "È scontro su Moretti direttore a Torino" scrive "Rondolino contesta la nomina: il festival del cinema è nostro, lui ne faccia un altro".

"Il Giornale" come al solito la butta in politica e riporta le dichiarazioni di Rondolino: "ma il presidente resiste: Respingiamo ogni ingerenza politica, stiamo lavorando alla prossima edizione". E ancora: "Moretti è il contrario del nostro Festival. E poi a dirigerlo davvero saranno Barbera e Della Casa. Temono Roma, vogliono il glamour e i film italiani. Ma se Torino diventa una piccola Festa, allora sì che perde". La risposta di Barbera: "La Festa di Roma esiste, in una posizione imbarazzante per tutti e con un'esposizione mediatica enorme. Rispondere 'Roma ci fa un baffo' significa condannare il festival a una marginalità pericolosa" .

"Libero" invece paragona Nanni a Robert Redford. Nel pezzo di Claudio Siniscalchi si legge che "Moretti si candida naturalmente a costruire un modello di festival simile, fatte le debite distinzioni, al Sundance di Salt Lake City e al Tribeca di New York. È una fortuna, per il cinema italiano, che un autore così visibile decida di impegnarsi direttamente nella conduzione di un festival".

Per "la Repubblica" Rondolino non riconosce la nomina di Moretti: "Ora i Festival saranno due".

"Il manifesto" si schiera apertamente dalla parte di Rondolino e ospita una sua lettera in qualità di presidente dell'Associazione Cinema Giovani (nonché titolare del marchio del Torino Film Festival) . "Si tratta di una buona notizia per il cinema e la città: il moltiplicarsi delle iniziative a sostegno dell'arte cinematografica è senz'altro un segno di grande vitalità" dice Rondolino. Rincalza Roberto Silvestri: "Moretti ha tutte le carte in regola per dirigere una grande manifestazione. Ma non può essere strumentalizzato da quel centro-sinistra che fu proprio lui a richiamare alla limpidezza etica".

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Inserito da ottoemezzo a-live alle 07:07

1 Commenti:
Anonymous Anonimo dice...

Purtroppo non sarà un vero cambiamento perché i vecchi direttori rimarranno all'interrno del direttivo.
Inoltre invece di prendere un personaggio vicino al festival, non sarebbe stato meglio pendere un direttore quotato al di fuori anche di queste beghe torinesi piuttosto ridicole?

9:20 AM  

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