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14 maggio 2007
Le colline hanno gli occhi 2: quando del sequel non si avverte la mancanza

di Marzia Apice

Cosceneggiato da Wes Craven e da suo figlio Jonathan, arriva nelle sale italiane la seconda puntata della saga di Le colline hanno gli occhi.
Dopo trenta anni dalla realizzazione dell’originale primo film della serie, poi reinterpreato nel 2006, il maestro dell’horror Crawen (autore anche del classico "Nightmare – dal profondo della notte" e della trilogia di "Scream") ha deciso di mettersi a lavorare a questo sequel, lusingato dal fatto che le tematiche da lui affrontate nel 1977 potessero ancora oggi attirare e coinvolgere le nuove generazioni.
Nonostante il dispiego di mezzi tecnici e produttivi, francamente non si sentiva la mancanza di un "Le colline hanno gli occhi 2".
Il film, particolarmente curato negli effetti speciali e nell’ambientazione, non aggiunge niente ai precedenti. Anche il ritmo è altalenante, e sembra che le immagini non riescano mai a raggiungere forti picchi di tensione.
Rimane poi in superficie il tentativo degli autori di fornire un affresco psicologico e sociologico del multietnico gruppo di soldati protagonisti della terribile vicenda.
Ma torniamo alla trama: eravamo rimasti al massacro tra le rocce messicane della sventurata famiglia Carter. Ora invece è la volta di un’unità di soldati della Guardia Nazionale, giunta nelle medesime lande desolate del Messico per rifornire alcuni scienziati, ovviamente già sterminati al loro arrivo.
Artefici di questa carneficina sono i mutanti capeggiati da Papa Hades, il quale, per assicurare un futuro alla propria specie, ha in programma di uccidere tutti gli uomini e stuprare le donne affinché possano riprodursi.
Riusciranno i nostri eroi in divisa militare a rimanere uniti e a sventare il micidiale attacco dei mutanti?

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Inserito da ottoemezzo a-live alle 11:15

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