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15 maggio 2007
"Notturno Bus": sorprese di fine stagione

di Marzia Apice

Un bel progetto, una storia convincente, tanti validi professionisti: sono questi i punti di forza di "Notturno bus", ultimo film di Davide Marengo, tratto dall’omonimo romanzo di Giampiero Rigosi.
La storia racconta l’incontro-scontro tra Leila (Giovanna Mezzogiorno), bella e giovane falsaria che vive di piccoli furti e truffe, e Franz (Valerio Mastandrea), ingenuo e generoso autista di autobus con la passione per il poker, che ad un passo dalla laurea in filosofia ha mollato tutto per la sicurezza del posto fisso.
Due solitudini, due vite a metà che, per un puro disegno del destino, si troveranno loro malgrado imbrigliate in un complesso e pericoloso gioco di potenti senza scrupoli, servizi segreti deviati e non, piccola e grande criminalità. Forse i due ragazzi insieme riusciranno a ritrovare il bandolo dell’intricata matassa e a risolvere l’impasse della propria esistenza…
"Notturno bus" è una miscellanea di tanti generi: si passa dalla commedia, all’azione, al noir fino ad arrivare al sentimentalismo più puro.
Ogni elemento è ben dosato, e il ritmo rimane costante per tutta la durata della pellicola.
Uno strano cocktail, in cui la risata si unisce alla riflessione: ma il risultato alla fine è vincente. Merito sicuramente del criterio adottato dai produttori Maura Vespini e Sandro Silvestri per la realizzazione del film: dapprima è stato scelto il romanzo e dunque l’idea, poi sono stati selezionati gli sceneggiatori per l’adattamento cinematografico, fino ad arrivare in ultimo al reclutamento del regista, degli attori e degli altri componenti della troupe.
Particolarmente duttile la regia di Marengo, in perfetta sintonia con il mutamento dei generi nel corso del film, ed ottima si è rivelata anche la scelta della colonna sonora, affidata a Gabriele Coen e Mario Rivera, con una breve incursione di Daniele Silvestri.
Notturno bus è un film completo, che offre allo spettatore una vasta gamma di sensazioni e una buona dose di intrattenimento puro.
Ma soprattutto il film è la dimostrazione che il cinema italiano non è morto, anzi, sta benissimo: ci vuole solo un po’ di coraggio, una buona storia e tanta professionalità.

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Inserito da ottoemezzo a-live alle 19:00

1 Commenti:
Anonymous Anonimo dice...

Tutti bravi, dal regista agli attori. Assolutamente da vedere. Un plauso ai tecnici del suono: fantastici.

11:26 AM  

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