16 marzo 2007
Scambio di culle alla Ficarra e Picone
di Marzia Apice Il 7 e l’8 sono solo numeri, senza significato né importanza. E se invece fossero molto di più? Siamo a Palermo: in una tempestosa notte del 1975, a causa di questi due semplici numeri, accade in una clinica qualcosa in grado di sconvolgere le future vite di due neonati che, più di trenta anni dopo, pur essendo apparentemente diversi come il giorno e la notte, scopriranno di avere in comune molto più di quello che in realtà credono. Straordinario esempio di commedia all’italiana trapiantata nei giorni nostri, “Il 7 e l’8” è il nuovo film firmato da un inedito trio, la coppia Ficarra & Picone e Giambattista Avellino. I due comici siciliani, oltre che registi anche attori protagonisti della pellicola, danno vita ad un insieme esilarante di gag in perfetto equilibrio con una vicenda dai toni delicati, in cui la risata lascia spazio anche al sentimento e alla riflessione. Lo spettatore viene accompagnato con grande leggerezza lungo tutto lo scorrere del film in un viaggio prima di tutto umano, in cui, grazie alla storia ben costruita, il ritmo resta costante e i personaggi sono delineati da una caratterizzazione forte che li rende efficaci e veri. Il tutto sempre rispettando l’ormai famoso stile di Ficarra & Picone, stravagante e affiatatissimo duo che ci ha abituati ad un registro comico divertente perché spontaneo e mai forzato. Un’ultima osservazione: oltre alla convincente regia, è davvero degno di elogio il cast del film, formato da nomi del calibro di Arnoldo Foà, Remo Girone, Tony Sperandeo e Andrea Tidona. “Il 7 e l’8” è un buon esempio di quel cinema italiano di talento che sfortunatamente spesso si nasconde, rimanendo per troppo tempo lontano dalle nostre sale. Etichette: Prima visione
0 Commenti:
|
Archivio recente
Archivio
|